DIALETTICANDO |
Libertà di stampa in Italia: esiste!
A volte sarebbe meglio dire di no.
E' troppo difficile spiegare se l'informazione è di destra o di sinistra.
La notizia è la notizia. Non esiste né destra né sinistra.
Ma poi, quando la si scrive, il modo di trattarla la fa scivolare da una parte o dall'altra. E' il giornalismo militante.
Un difetto, o forse un pregio, tutto italiano.
Nel
resto del mondo non è così. La notizia resta una notizia, scritta
nel modo più asettico possibile. Poi c’è il commento e qui la
politica ha il sopravvento. Il giornale prende posizione, si schiera.
Da noi lo fa a prescindere. E’ tutto bianco o nero. Il grigio non
esiste. La notizia spesso viene valutata sulla base di un obbiettivo
finale. Se serve a combattere il nemico allora la si usa, altrimenti
diventa una breve. Ma il giornalismo partigiano è anche quello più
guardingo. Quello che non fa sconti e fa nascere le inchieste.
Si
potrebbe obbiettare che se le cose sono così, allora non c’è
libertà di stampa. Niente di più falso. Il giornalismo militante
controlla l’avversario e denuncia qualsiasi tentativo di
insabbiamento. Le inutili classifiche sulla libertà di stampa ci
pongono al 57mo posto nel mondo. “Siamo dietro al Botswana e al
Niger” piagnucoliamo. Ma non teniamo conto del lettore che ci fosse
una graduatoria mondiale sarebbe al primo posto per intelligenza e
capacità di discernere tra realtà e bugie. Perché è lui
quello che nel nostro sistema informativo ha il ruolo più complesso:
farsi l’idea di cosa accade intorno a lui.
A me basta che si possa scegliere quale menzogna ascoltare. Cioè mi basta poter leggere menzogne che abbiano lo stesso orientamento di quelle che racconto io...:-).
RispondiEliminaSarebbe già molto poter scegliere...Livia