DIALETTICANDO |
Innamorarsi in una grande città: una sotto-forma di ansia
di Carolina Zarrilli
Carolina Zarrilli |
Lo scopo della nostra vita e' riassunto nel trovare il compagno che ci accompagnerà per resto della nostra vita.
Quale donna non sogna il matrimonio perfetto con il proprio principe azzurro e avere dei bambini?
Ormai tutto questo e' diventato uno stereotipo. Si vede dappertutto, dalla televisione alla pubblicità in giro per le strade.
L'amore sembra essere la parte più importante della nostra esistenza. Bisognerebbe però pensare che la definizione di amore in ogni secolo che è venuto e che verrà cambierà e si evolverà sempre. Oggi viviamo in una società che corre e non si vuole mai fermare. Con questo intendo che tutto viene svolto in maniera estremamente veloce come se improvvisamente non ci fosse più tempo ne' per pensare ne' per vivere. Questo accade non solo nel mondo nel lavoro, nel quale bisogna cercare di sopravvivere in qualunque modo pur di garantirsi uno stipendio, ma anche nelle relazioni. Un rapporto si basa sempre di piu' sulla velocità. Si aprono e chiudono relazioni come nulla. Si sente spesso dire che "Se a letto va bene , la relazione va bene". Non è più come un volta che l'uomo corteggiava una donna e ci volevano anche degli anni affinché lei si lasciasse toccare. Oggi giorno sembra essere tutto una gara contro il tempo. Ciò accade soprattutto nelle grandi città dove probabilmente c'è una possibilità di "scelta" maggiore rispetto ad un paesino. Questo avviene soprattutto tra i giovani dove sta crescendo una sotto-forma di ansia nella quale bisogna aver fatto certe esperienze entro una certa età se no si viene classificati come dei perdenti. Io nomino questo fenomeno "consumismo" perché le persone non si accontentano mai di conoscere una persona bene e di approfondire la relazione. Qui appunto inizia una corsa, la corsa nella quale si fanno più esperienze possibili.
Da una parte è sempre visto bene da parte degli amici se si ha un ragazzo/a, ci si può vantare, si può raccontare; ma dall'altra io noto che i miei coetanei non riescono a vivere da soli. Sono dipendenti da una qualsiasi persona. Ciò può essere dovuto ad una mancanza di affetto da parte dei genitori che a volte possono essere assenti.
Quindi inizia una disperata ricerca o di affetto o di cambiamento e ogni volta che qualcuno presenta una persona ad un'altra sembra sempre che con lei si possa costruire qualcosa. Senza neanche conoscerla si inizia a pensare a quanto perfetta essa sia; poi, o si ha la delusione se ci si aspettava che fosse una persona diversa, oppure il sabato dopo se ne conosce un'altra e ricomincia di conseguenza il gioco.
Ritengo orribilmente bello che nella nostra vita abbiamo la possibilità di scegliere chi amare. Questa è una grande verità che adesso non percepisco più.
Addirittura delle statistiche sui giovani riportano che il primo rapporto completo viene compiuto a 13- 14 anni per le ragazze e 14- 15 per i ragazzi. Secondo anche un giornale celebre " Economist" le gravidanze da parte di madri minorenni stanno aumentando sempre di più. Sono dati forti che comunque dovrebbero colpire non tanto per l'età, perchè ognuno è libero di sentirsi pronto quando lo ritiene opportuno, ma quanto credo che a quell'età non si conosca bene il mondo in cui si vive, come funzionano le relazioni tra le persone e quindi vivere tutto così velocemente porta a domandarsi cosa si farà dopo e soprattutto porta a far diventare questa cosa come qualcosa di scontato che si fa con il primo che passa. Non viene quindi più attribuito un valore importante come nel passato.
Mi è capitato a volte di sentire ragazzi di 17 o 18 anni che mi dicevano che non riuscivano più a essere soddisfatti di nessuna ragazza. Questo fa rabbrividire perché alla loro età bisognerebbe solo essere spensierati e cercare di capire come funziona questo mondo.
Ormai essere trattati male o essere addirittura traditi dal proprio compagno e' la normalità. Tutto questo per colpa del fatto che si corre sempre. Le persone ora non guardano più in alto bensì soltanto per terra pensando a se stessi.
Secondo me tutto questo e' anche dovuto alla paura. Paura di vivere veramente. Si può notare sempre di più come le persone tendano a indossare una maschera o costruirsi un muro per non soffrire. L'uomo non si è ancora rassegnato al fatto che il dolore è semplicemente un compromesso della vita. Farebbe bene ogni tanto cadere e farsi male perché bisogna saper rialzarsi per poi andare avanti. Le persone hanno difficoltà ad aprirsi e a svelarsi agli altri come realmente sono.
I matrimoni sembrano essere delle firme su un pezzo di carta e non assumono più il valore che si dava una volta.
E' normale sentire che una persona si sia sposata più volte e abbia avuto più figli da parte di più donne.
credo non ci sia più l'importanza di questa scelta. Tanto si pensa che si può comunque andare in un tribunale a risolvere la questione in poco tempo. Quindi tanto vale provarci se mai si chiamano gli avvocati.
Questa e' sicuramente una società più liberale. È bello, ma bisognerebbe imparare a sfruttare questa libertà in maniera corretta ed equilibrata. Perché è troppo semplice andare in giro a conoscere persone che poi si sa già che verranno ferite oppure neanche si accorgeranno di nulla. Quello che è difficile e' riconoscere quando ognuno di noi è realmente felice con o senza una persona accanto. Appunto perché c'è più libertà non dovrebbe essere visto male se una donna o un uomo decidono per loro scelta o meno di rimanere da soli oppure di " essere sposati con se stessi " .
L' amore per un essere umano e' fondamentale, ma a questo punto e' giusto chiedersi se si sta facendo bene o meno, perché è corretto pensare ogni tanto a se stessi ma ci sono anche agli altri intorno a noi.
La società dovrebbe fermarsi un po' e non avere più un' enorme voglia di conoscere perché è bello anche osservare l' ignoto e godersi attimo per attimo. Non c'è alcuna fretta, c' e' sempre tempo per pensare e prendere decisioni importanti. Le persone vanno conosciute con il tempo, imparare a valutarle. Imparare a ricordarsi delle piccole cose fatte insieme, dai sorrisi ai litigi. Le grandi scelte possono aspettare per il primo momento. le cose poi vanno da sè senza aver bisogno di prendere grandi decisoni.
Bisogna dare tempo al tempo.
" Si ha paura di migliaia di cose, del dolore,dei giudizi, del proprio cuore, si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti. In realtà c'è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l' ignoto"
-Hermann Hesse.
"Tutti dicono che l' amore fa male, ma non è vero. La solitudine fa male. Perdere qualcuno fa male. Tutti confondono queste cose con l' amore , ma in realtà l'amore e' l' unica cosa in questo mondo che copre tutto il dolore e ci fa sentire ancora meravigliosi."
-Oscar Wilde