Sanità': dobbiamo farlo sapere
Sanità: dobbiamo farlo sapere
del Livia Zacchi
Sappiamo
che la sanita' in Lombardia rappresenta un'eccellenza rispetto alle
altre regioni italiane.
Ma non in tutti gli ospedali e/o
cliniche (a prescindere dal fatto che ci si serva della mutua oppure
come privati) il personale medico e infermieristico tratta
il paziente con il tatto dovuto ad una personale che non
solo spesso ha dolore , ma ha anche paura.
Vi
racconto un episodio che ha avuto esito positivo e a cui penso in
termini di miracolo della scienza medica e non solo....
A
Febbraio di quest'anno a mia madre di 76 anni e' stato vivamente
consigliato di sostituire la valvola mitralica , e di farlo entro
breve tempo (max 6 mesi).
A Marzo e' stata operata al Niguarda con
il servizio sanitario nazionale e dopo una sola settimana era gia in
piedi !!!
A chi non sa in cosa consista questa
operazione, dico solo che ti fermano uno dei due polmoni,
poi il cuore per circa 30 minuti (per sostituire la
valvola) e nel contempo ti creano una circolazione sanguigna
"fuori " dal tuo corpo.
Ora capirete bene che fare tutto
questo su una persona di 76 anni e' gia' paragonabile ad un
miracolo.... Ed io non posso fare altro che dire un grazie di cuore
al cardiochirurgo dr Martinelli, ma devo aggiungere una nota speciale
per tutto lo staff di infermieri e assistenti che lavorano a fianco
dei chirurghi nel reparto.
Sono stati solleciti,
premurosi, competenti e molto presenti senza che ci fosse
la necessita (come spesso accade purtroppo) di elargire mancie per
avere prestazioni anche le piu' basilari . Nel reparto
ho trovato persone che svolgono il loro lavoro con
serieta', non si fermano a chiaccherare nei corridoi, facendo
"mercato" o chiamandosi a gran voce . Se hai bisogno
di chiarimenti, ti spiegano con calma e parole semplici e cercano di
rassicurare il malato.
Avevamo paura e' ovvio, ma loro non
hanno contribuito ad alimentare questa sensazione con atteggiamenti
scortesi, paroloni inutili o con l'arroganza di chi fa parte
dell'ambiente. E questo bisogna farlo sapere per sensibilizzare molte
di quelle persone che ogni giorno a fianco dei malati, spesso non
hanno capito quanto possono essere di aiuto nelle fasi della
malattia.
Sono contenta che Livia abbia avuto una bella esperienza. Ma se si sente in dovere di raccontarla...significa che di sicuro non è la norma...e infatti, secondo il mio parere, non è affatto la norma!!!
RispondiEliminaIl racconto di Livia è molto toccante...è raro trovare un'quipe così attenta ed è raro trovare anche dei pazienti che sappiano riconoscerlo e manifestare la propria riconoscenza. A criticare siamo tutti molto bravi, a ringraziare molto meno...
RispondiEliminaL'altro giorno mio fratello è stato al Pronto Soccorso (Fatebenefratelli) perchè respirava molto male; diverse ore di attesa, visitato in pochi secondi e rispedito a casa con una tachipirina.Il giorno dopo gli viene diagnosticata una polmonite che forse poteva essergli risparmiata se solo lo si fosse visitato con po' più di calma.
RispondiEliminaFrancesca
5° intervento x cancro al seno (3° in 3 anni): scappata dalla gente dell'Istituto dei Tumori, professionalmente bravi, ma totalmente insensibili alle mie esigenze (e chiedevo solo di NON fare la ricostruzione, amputando altre parti del mio corpo).
RispondiEliminaApprodata al Policlinico di San Donato: altro pianeta!
Medesima professionalità (magari meno specializzata, ma sicuramente elevata ed in costante aggiornamento)
I medici si fermano per i corridoi a chiacchierare, ma con i pazienti!
Tutti attenti, empatici...
Io cerco sempre di non far pesare la mia situazione, e questo semplifica i rapporti; però credo che non sia stato un caso, ma la volontà dei primari di migliorare la qualità della vita dei pazienti (e, di riflesso, dei dipendenti)